Il giorno 23 novembre 2019 suonavamo a Cremona. Pioveva, ma la pioggia non ci ha mai fermato.
Quel sabato il nostro percussionista Giovanni ci ha improvvisamente e tragicamente lasciato. È stato un duro colpo per la sua famiglia, e anche per la famiglia Funkasin.
Se n’è andato un amico fraterno, un compagno di pazzie, un musicista eccelso. Quando il tuo rullante ha smesso per sempre di suonare, è riecheggiato un profondo silenzio. Un silenzio grande, oscuro, freddo. In quella piazza bagnata di pioggia ci hai riportato alla realtà, ci hai ricordato che siamo qui di passaggio.
I tuoi 36 anni sono stati pieni di vita più di chiunque altro: non hai mai alzato il piede dall’acceleratore. Quel pomeriggio di novembre ci hai fatto capire che non conta come te ne vai, ma come hai vissuto.
Per questo, anche in questi giorni tristi, la nostra musica deve suonare più forte che mai: deve riempire quel silenzio che, altrimenti, diventerebbe assordante. Sappiamo che tu non avresti mai voluto che smettessimo di essere Funkasin, che non portassimo più la nostra felicità nelle piazze. Ancora meno avresti voluto che succedesse a causa tua, seppure involontaria.
E noi salteremo più in alto, batteremo più forte sui nostri tamburi, e soffieremo con tutta l’anima nei nostri strumenti, così ci potrai sentire anche da lassù.
Ciao Giò, ci mancherai.